Tirli è una frazione di Castiglione della Pescaia che, arroccata su un monte a circa 20 minuti d’auto a nordovest della cittadina marittima, fonde perfettamente il suo aspetto medievale ai boschi circostanti, offrendo una vista unica sia sulla lussureggiante vegetazione che lo circonda che sul mare, magnifico turchese che fa da sfondo al panorama.
Come è proprio della cultura locale – e soprattutto dell’enogastronomia del posto – la maggior parte delle ricette tipiche si basa sulla cacciagione, più che abbondante: lepre, capriolo e cinghiale sono le star della cucina locale.
Il cinghiale soprattutto – padrone indiscusso dei boschi (“la macchia”, come viene più comunemente chiamato qui) – è una delle portate che caratterizzano maggiormente la cultura culinaria locale, ed è presentato in mille modi differenti: in umido, alla cacciatora, alle mele, e in tante altre maniere (se ti interessa l’argomento, trovi qui un approfondimento sull’enogastronomia della maremma), senza considerare l’ottimo ragù di cinghiale bianco o al pomodoro, adatto per qualsiasi tipo di pasta.
Tirli non è soltanto un borgo con ottimi ristoranti tipici o con uno splendido panorama: c’è infatti molto altro da vedere, magari dopo aver percorso i sentieri nei boschi circostanti.
Cosa vedere a Tirli
Non è solo l’aspetto naturalistico che rende Tirli una delle piccole perle toscane: vi sono infatti un numero di monumenti e cose interessanti da visitare che caratterizzano il borgo nato intorno all’814 d.C.
Iniziamo ad esempio con la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, posizionata nella piazza del paese e realizzata a navata unica – e quindi in stile romanico – che presenta altari in stile barocco, ed è il risultato dell’ampliamento di una chiesetta precedente voluto nel 1669 e consacrato nel 1674. Adiacente alla Chiesa di Sant’Andrea sorge il convento di Sant’Agostino, costruito agli inizi del 1600 per ospitare i religiosi dell’ordine degli Agostiniani.
Fra le costruzioni da vedere in questo paesino di circa 200 anime, ricordiamo poi l’Eremo di San Guglielmo di Malavalle che ospita – secondo la leggenda – la costola del drago che secondo la leggenda il Santo uccise a Malavalle, ma anche l’Eremo di Sant’Anna, una costruzione immersa nei boschi e utilizzata ancora oggi dai fedeli per le processioni.
Proprio vicino all’Eremo di Sant’Anna si trova la fontana “magica” intitolata alla Santa che, dicono, favorisca la fertilità in chi, bevendo dalla fontana, desideri avere un figlio. Nonostante ad oggi sia stata demolita e rimpiazzata da un edificio privato, a Tirli sorgeva anche la Cappella della Madonna delle Grazie, edificata nel 1600 e abbattuta nel 1800. C’è poi il Palazzo Pretorio, edificato fra la fine del 1600 e l’inizio del secolo successivo.
Chiaramente il centro storico, di matrice medievale, conserva ancora tutta la sua splendida atmosfera e vale una visita, così come i resti dell’ antica città etrusca di Vetulonia che sorge poco lontana da Tirli (circa 20km).